NON SAPRAI MAI COME IO VEDO IL ROSSO E NON SAPRÒ MAI COME LO VEDI TU
Questa frase della poetessa Ann Carson rappresenta appieno quello che noi esseri umani non riusciamo ad afferrare del colore rosso: la sua infinita serie di significati.
In questi ultimi anni abbiamo ottenuto le prime immagini nitide di Marte, il pianeta rosso, e da millenni cantiamo canzoni e scriviamo poemi dedicati alla Luna e alle stelle, ma continuiamo a ignorare il nucleo remoto e misterioso che giace sotto i nostri piedi.
La pensantezza immane della roccia e il calore mortale della lava non possono certo paragonarsi al fascino dell’infinito e leggiadro spazio cosmico. Ma forse quel che ci impedisce di continuare l’esplorazione delle profondità terrestri non sono solo gli impedimenti della tecnologia odierna o l’antica infatuazione per il cosmo, ma quanto piuttosto il timore che ci assale di fronte alla compattezza, alla densità e all’alterità totale del granito, del rame e del nichel.
Il volume che stringerai tra le mani è un ibrido editoriale: una rivista, un’antologia tematica e un compendio sul colore rosso. E se nel numero precedente di Amianto Chromo abbiamo voluto esplorare le profondità marine del colore blu, questa volta l’obiettivo è perforare la crosta friabile e superficiale del fumetto italiano e farne affiorare il nucleo vivo, fuso e viscerale.
Per questo ti presentiamo: